mercoledì 2 aprile 2008

Mastoplastica additiva

Prima/Dopo

PROTOCOLLO DI CONSENSO INFORMATO AD INTERVENTO DI MASTOPLASTICA ADDITIVA / MASTOPESSI o MASTOPROTESI.
Un seno non sviluppato oppure poco sviluppato o leggermente cadente può acquistare un aspetto piacevole solo con un intervento chirurgico: la “Mastoplastica Additiva”.
Tale intervento consiste nell’inserimento in regione mammaria (sopra o sotto il muscolo pettorale) di apposite protesi.
A seconda della tecnica scelta dal chirurgo la via di accesso e la conseguente cicatrice possono essere sottomammaria o periareolare (attorno all’areola).
Si parla invece di intervento di “Mastoprotesi”, quando oltre al posizionamento protesico, si rende necessario sollevare il seno (mastopessi) con cicatrice periareolare (attorno all’areola) ed eventualmente anche verticale (dal margine inferiore dell’areola al solco sottomammario).
L’intervento si esegue in sala operatoria e può essere eseguito in anestesia generale (con intubazione oro-tracheale), con ricovero di almeno una notte; o se le condizioni clinico-caratteriali della paziente lo consentono, in neuroleptoanalgesia, che consiste nella somministrazione endovenosa di farmaci che inducono uno stato di rilassamento mentale e di calma, in aggiunta a dell’anestetico locale.
Quest’ultima consente di eseguire l’intervento in regime di Day-Hospital, con il paziente sveglio, ma sempre supportato dalla presenza di un anestesista. Il ritorno a domicilio in tale caso può avvenire dopo alcune ore; oppure si consiglia la permanenza in clinica per una notte.
Quindi, anche il tipo di anestesia, i tempi di degenza, la frequenza delle medicazioni, l’epoca della rimozione dei punti di sutura, dipendono dal singolo caso clinico e dalla tecnica impiegata.
Il risultato è di solito ottimale ma in una modesta percentuale dei casi le protesi potrebbero andare incontro ad un indurimento che può essere fastidioso per la paziente e talvolta anche alterare la forma del seno. Raramente possono verificarsi anche alterazioni della cicatrizzazione,ematomi,sieromi e perdite di sangue che potrebbero richiedere un intervento secondario ed emotrasfusioni.

Le possibili complicanze che possono verificarsi durante l’intervento sono di due tipi: quelle legate all’anestesia e quelle legate all’intervento. Le prime possono essere anche gravi, ma sono rare nelle persone in buone condizioni generali. Le complicanze legate all’intervento sono anch’esse rare e possono essere rappresentate da: ematoma, infezione, sanguinamento prolungato, insufficienza cardio-circolatoria per eccessiva perdita di sangue e fluidi, che potrebbero rendere necessaria una emotrasfusione. Il rischio di complicanze aumenta nei pazienti diabetici, cardiopatici e con problemi polmonari. Tra le altre possibili complicanze vi potrebbe essere la compromissione temporanea della circolazione linfatica nella zona operata con conseguente gonfiore. Tale situazione si risolve spontaneamente o con massaggi, nell’arco di 2-3 mesi circa. PRIMA DELL’INTERVENTO:
1) E’ opportuno non programmare l’intervento per l’epoca del flusso mestruale, anche se tale condizione può non essere preclusiva dello stesso.
2) Informare il chirurgo di qualsiasi eventuale trattamento con farmaci (soprattutto Cortisonici, Contraccettivi, Antipertensivi, Cardioattivi, Anticoagulanti, Ipoglicemizzanti, Antibiotici, Tranquillanti, Sonniferi, Eccitanti, ecc.
3) Sospendere l’assunzione di medicinali contenenti acido acetilsalicilico (ad es.Aspirina, Vivin C, Bufferin, Ascriptin, Cemrit, ecc.) almeno dieci giorni prima dell’intervento.
4) Almeno una settimana prima dell’intervento ridurre il fumo a non più di 1 sigaretta al dì.
5) Segnalare immediatamente l’insorgenza di raffreddore, mal di gola, febbre, tosse, malattie varie.
6) Organizzare per il periodo postoperatorio, la presenza di un accompagnatore, che può essere molto utile, anche se non indispensabile.
7) Acquistare un reggiseno tipo “Cris-Cros” senza stecche, che verrà indossato subito dopo l’intervento, per circa un mese, notte e giorno.
ALLA VIGILIA DELL’INTERVENTO:
1) Praticare un accurato bagno di pulizia; rimuovere lo smalto dalle unghie e dei piedi.
2) Non assumere cibi né bevande, a partire dalla mezzanotte del giorno che precede l’intervento.
IL GIORNO DELL’INTERVENTO:
1) Mantenere rigorosamente il digiuno (non mangiare né bere).
2) Indossare solo un indumento da notte completamente apribile sul davanti, con maniche molto comode.
DOPO L’INTERVENTO:
1) Evitare di compiere tutti quei movimenti che comportano la contrazione dei muscoli pettorali (forzare sulle braccia per alzarsi dal letto, sollevare pesi, nuotare, compiere ampi movimenti con le braccia, ecc.) per almeno un mese, notte e giorno.
2) Per almeno una settimana non guidare l’automobile.
3) E’ possibile praticare una doccia di pulizia (non il bagno) almeno 2 due giorni dopo la rimozione dei drenaggi.
4) Mantenere la fasciatura compressiva per tre giorni, dopodichè indossare solo l’apposito reggiseno per circa un mese.
5) Per almeno un mese non dormire in posizione prona (a pancia in giù), evitare l’esposizione diretta ai raggi solari o al calore intenso (ad es. saune)

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